15 dicembre
13 dicembre
Il 12 dicembre 1969 un boato sconvolge la città di Milano colpendola al cuore.
Nel giro di pochi minuti, una piazza del centro in pieno clima natalizio, si trasforma nello scenario di un film di guerra.
Passati quei pochi terribili istanti 16 persone giacciono riverse al suolo ormai senza vita mentre tutto intorno è il panico.
45 anni sono passati dal tragico attentato di piazza Fontana.
45 anni da quando Giuseppe Pinelli veniva prelevato e ucciso in questura.
45 anni fa tentavano di incastrare Pietro Valpreda.
45 lunghi anni senza che la giustizia democratica abbia mai individuato i veri colpevoli.
45 anni di menzogne e manipolazioni per garantirsi l’impunità.
Mentre cercano di convincerci che in quei giorni ci furono solo vittime, i veri colpevoli noi li conosciamo e tutt’ora influenzano ogni aspetto della nostra vita anche se adesso usano strumenti diversi. La bomba di piazza Fontana serviva a colpire un paese in pieno fermento culturale, per condizionarlo usando la paura.
Gli stessi interessi che ordivano quelle oscene trame oggi siedono ancora nei palazzi del potere e stipulano trattati che hanno lo stesso scopo di quegli ordigni.
Sanno che non han bisogno del botto per farci paura, perché la paura oramai è endemica nella società che ci impongono.
Adesso come allora noi non li asseconderemo.
L’eco di quella bomba riecheggia ogni giorno e noi non smettiamo di sentirlo.
Assemblea cittadina del 27 novembre 2014 alle ore 21 al Ponte, un’altra tappa di un percorso comune che ci accompagnerà fino al 13 dicembre 2014 al corteo per ricordare la strage di Piazza Fontana e l’assassinio di Giuseppe Pinelli.