Report video presentazione di “La danza delle mozzarelle”

Qui la registrazione video della presentazione al circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa del libro di Wolf Bukowski “La danza delle mozzarelle” (05/06/2015)

Wolf Bukowski spiega come il «sogno» di Gambero Rosso e Slow Food si sia tramutato in un incubo turbocapitalista fatto di ipermercati, gestione privatistica dei centri cittadini, precarietà per i lavoratori, cibo sano per i ricchi… e i poveri mangino merda.
Il modello neoliberista di Eataly si allarga nelle città e cancella diritti, forte delle partnership con potentati come Lega Coop e il gruppo Benetton e grazie all’appoggio del Pd, agli endorsement di Matteo Renzi e alla copertura ideologica fornita da un’intellighenzia che, nonostante cedimenti e giravolte, conserva l’etichetta «di sinistra». È questo demi-monde di scrittori, elzeviristi e cantanti a far passare per «buoni» i nuovi padroni, che così non pagano dazio per il predicar bene e razzolar male: inneggiano alla «resistenza contadina» e fanno affari con un neolatifondista che occupa 900.000 ettari di terra Mapuche in Patagonia; parlano di «autenticità» e propongono per l’Italia futuri preconfezionati da «Disneyland del cibo» e «Grande Sharm el-Sheikh».
Ma il sogno di ieri non era già, in nuce, l’incubo di oggi? Il «predicar bene» non aveva già in sé tutti gli elementi del «razzolar male»?
Questa è la storia di come ce l’hanno data a bere parlando di mangiare.

Presentazione del libro “La danza delle mozzarelle” di Wolf Bukowski
Dagli anni ’80 a oggi, Wolf Bukowski ripercorre la parabola del capitalismo all’italiana attraverso il rapporto con il cibo. Slow Food, Eataly e Coop, pronti alla gigantesca passerella di Expo 2015, stanno preparando il campo, attraverso la narrazione farinettiana, al nuovo modello di paese fatto di turismo ed export. Quelli che pagano sono e saranno i lavoratori.

Presentazione con l'autore di "La danza delle mozzarelle" al circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa 05/06/2015

Evento

Presentazione “La danza delle mozzarelle” con l’autore Bukowski. #Farinetti, #Eataly, #Slowfood, #Expo2015… è tutto un magna magna.

Presentazione "La danza delle mozzarelle" con l'autore Bukowski. #Farinetti, #Eataly, #Slowfood, #Expo2015… è tutto un magna magna.
la danza delle mozzarelle
Tratto da www.wumingfoundation.com:

“Era il dicembre 2013 e con Wolf si diceva: «Ci vorrebbe proprio un ragionamento complessivo su Eataly… Sul legame tra farinettismo e renzismo… Sulla mancanza di critica di fronte a certi dispositivi… Su quest’ideologia del cibo e del consumo che si manifesta come “buona” e copre schifezze su vasta scala… Precarietà… Liberismo “compassionevole”… Feticismo della merce… Tradizioni farlocche… Un post mica basta, ci vorrebbe un libro!»”

Il 5 giugno alle 20:00
al circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa
Wolf Bukowski presenterà il suo libro
“La danza delle mozzarelle”

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Expo 2015: noi sappiamo e non ci stiamo!

noExpo
Noi sappiamo perché i politici lombardi e nazionali hanno concepito Expo 2015.
Noi sappiamo il movente che li ha mossi e che costituisce la causa del loro speculativo progetto; non a caso Expo è una S.p.a. il cui scopo è il massimo profitto.
Noi sappiamo quanta devastazione ambientale Expo 2015 ha arrecato al verde lombardo e al tessuto agricolo del territorio: 1.700.000 mq di superficie per gli stand, 2.100.000 mq di superficie per strutture di servizio e supporto sull’area ex Alfa Romeo di Arese.
Noi sappiamo quanto maggiore ancora tale scempio sarebbe stato se i movimenti spontaneamente costituitisi non si fossero opposti alla realizzazione di opere ulteriori scriteriate e distruttive.
Noi sappiamo quali politici e quali società – anche cooperative, frutto abusivo ed avvelenato di un’antica e nobile tradizione alternativa e solidaristica – da Expo 2015 hanno tratto ingenti profitti.
Noi sappiamo che Expo 2015 è una manifestazione oggettivamente inutile in un’epoca in cui tutti possono vedere – nel lampo di un clic – oggetti e luoghi dall’altro lato del globo.
Noi sappiamo la speculazione si abbatterà sul territorio una volta terminato Expo 2015.
Noi sappiamo che Expo 2015 rappresenta un retorico ricatto perché con la scusa di salvaguardare un malsano “orgoglio nazionale” si vuole anestetizzare la coscienza critica dei cittadini perché nessuno s’indigni a fronte dello sperpero di ingenti risorse pubbliche e della corruzione sottesa a tale flusso di denaro.
Noi sappiamo che a causa di Expo 2015 soldi pubblici sono stati sottratti a spese sociali di primaria necessità e rilevanza.
Noi sappiamo che Expo 2015 costituisce un precedente pericoloso ed un allarmante esperimento di ingegneria sociale perché – per la prima volta – giovani disoccupati verranno utilizzati come cavie per un lavoro gratuito contrabbandato come “opportunità” di volontariato e così dagli stessi accettato per disperata illusione di un fantomatico “ritorno” curriculare.
Noi sappiamo che – a causa di questo – Expo 2015 costituirà un esperimento di macelleria sociale ripetibile in un prossimo futuro.
Noi sappiamo che Expo 2015 è una ignobile vetrina in cui un tema drammatico come quello della “Fame nel Mondo” viene spudoratamente sfruttato al fine di precostituirsi un alibi morale proprio da quei soggetti economici che di tale tragedia sono la causa principale.
Noi sappiamo che su questo punto l’ipocrisia di Expo 2015 raggiungerà livelli intollerabili anche alla luce del fatto che dietro allo slogan “Nutrire il pianeta” si nascondono proprio le stesse multinazionali che da decenni il pianeta lo sfruttano, lo affamano o lo nutrono di cibo di dubbio valore nutritivo e di sicura insostenibilità ambientale.
Noi sappiamo che Expo 2015 è l’occasione attesa dalle Corporations per sferrare un ulteriore attacco ai beni comuni ai diritti ed alla salute dei cittadini (la stampa ha riportato il caso di Uber – presente in Expo 2015 – che ha svolto opera di sostanziale crumiraggio proponendo corse gratuite in occasione dello sciopero dei lavoratori del trasporto pubblico locale contro contro il Jobs Act da parte dei sindacati dei trasporti locali; poi c’è ManPower – che proprio dal Jobs Act trarrà ingenti profitti (fonte: Il Sole 24 ore) – società che gestisce il lavoro gratuito entro Expo 2015; poi ancora sempre le grandi Corporations – che puntano, a breve, e grazie al trattato neoliberista TTIP in fase di negoziazione – ad invadere l’Europa con OGM; e per chiudere non mancano neppure le onnipresenti società alimentari italiane – vecchie e nuove – che sfruttano anch’esse la precarietà lavorativa dei giovani come regola del proprio sistema “vincente”.
Noi sappiamo che Expo 2015 sfornerà un documento (la c.d. “Carta di Milano”) totalmente inutile, privo di rilevanza e grondante di retorica, buono solo ad imbonire le coscienze degli sprovveduti; e questo quando – a ben vedere – presso le Nazioni Unite già esistono organismi istituzionalmente deputati ad occuparsi del tema/slogan di Expo 2015.
Noi sappiamo che Expo 2015 sarà l’occasione tanto attesa dalla classe politica italiana – ed in primis dal capo del governo, soggetto che più di tutti ha devastato i diritti fondamentali dei cittadini e dei lavoratori, lo stato sociale, l’ambiente (v. il decreto trivella selvaggia), ha dissipato pubbliche risorse in missioni militari, nei caccia-bombardieri F 35 progettati per il first strike nucleare, in dannose ed inutili opere (come il TAV Torino-Lione) per lucrare consenso mediatico passeggiando lungo una passerella che i media italiani – addomesticati da milionarie elargizioni ricevute gratuitamente proprio da Expo 2015 – saranno solerti nello stendere con propagandistica genuflessione, degna del ventennio più nero (da intendersi come tale non solo quello berlusconiano, ma pure quello totalitario dell'”uomo solo al comando”).

Noi sappiamo cosa EXPO 2015 è in realtà.
E per questo diciamo – forte e chiaro – il nostro NO!

Il prossimo primo maggio il circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa alle 14:00 sarà in piazza XXIV maggio a Milano per la MayDay – No Expo per ribadire:

NO all’assurdità concettuale di EXPO 2015
NO alla speculazione – movente di EXPO 2015
NO alla cementificazione – effetto di EXPO 2015
NO allo sfruttamento – strumento di EXPO 2015
NO all’ipocrisia – tattica di EXPO 2015
NO all’autoritarismo – modus operandi elettivo di EXPO 2015
NO EXPO.

Anche se il nostro maggio ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti

(F. De André)

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