Mischiare insieme vittime e carnefici

Mischiare insieme vittime e carnefici,in una bella dichiarazione di cordoglio.
Ogni 12 Dicembre ricordiamo .C’è un pezzo di marmo. No, 2 pezzi.
È freddo, è pietra.Lo so , l’ho messo insieme ai compagni del Ponte e a tanti altri compagni milanesi dopo che la prima “lapide” si era consumata. E poi ancora, una nuova cornice fatta con i compagni di Rimaflow. Sono binari, pesanti come la parola “LAPIDE”. Binari, perché tu eri un ferroviere, anarchico. Portiamo fiori spesso, ma il 12 dicembre vengono in tanti a ricordare quel pomeriggio. Anche le “istituzioni democratiche” da un po’ di anni, vengono a fare una bella parata. Dietro di loro vedo i volti dei tuoi assassini. Sorridono. Sono stati tutti promossi a incarichi di più alta responsabilità. non si vergognano di niente.

“Archiviato”

Sulla loro lapide c’è scritto “morto innocente”.

Sull’altra, la nostra, “Assassinato”.

Anche quest’anno saremo là, dopo la loro manifestazione, con un corteo se sarà possibile, ma comunque là, di fianco a quella pietra che negli anni passati ci ha visto in così pochi e che rivede da un po’ vita giovane, dietro la pietra il vecchio striscione.
VALPREDA INNOCENTE
PINELLI ASSASSINATO
STRAGE DI STATO.
Resiste, un po’ consumato, e anche noi.
Ogni 15 Dicembre, nella sala in cui il centro sociale Leoncavallo ci ospita, con gli ospiti che di volta in volta invitiamo, accendiamo un faro sulle contraddizioni di questo mondo.
Un altro mondo è possibile?
Sono cambiate così tante cose da allora, nel mondo del lavoro, della scuola, dei rapporti umani.
Le disuguaglianze sono diventate più profonde, drammatiche e non si vede come uscirne.
Lo vendono così “è il progresso, ragazzo, e tu non puoi farci niente”!!
La “Globalizzazione” crea problemi così gravi che sembra di stare peggio che ai tempi della schiavitù, e schiavi ne trovano sempre e poi li creano anche. A volte ci facciamo schiavi da noi stessi.
So di dire una sciocchezza se dico che allora era più facile: L’imperialismo americano e quello sovietico, la “speranza” cinese, e poi in fondo, lavoriamo tutti per Agnelli! Anche gli immigrati erano diversi, appena un po più coloriti di noi.
Le multinazionali. Che facce hanno? Qualche nome famoso nelle comunicazioni, ma tutti gli altri?
E come fanno a fare tutti queste porcherie? Come possiamo contrastale?
Non ci sono risposte semplici a problemi complicati.
Va beh! Ma almeno qualche risposta anche piccola.
Sassolini sulle rotaie del loro tragico progresso.
Se diventano tanti, se fanno un bel mucchio, allora chissà, il treno potrebbe anche deragliare.
Con qualche amarezza, un po’ desolante magari, ma non possiamo fermarci. Non ne siamo capaci. Non vogliamo proprio.
Seguiamo un sentiero che ha un cuore.
Hanno cominciato a tracciarlo donne e uomini tanto tempo fa. Continuiamo.

Gianni.

Roma. Processo a Valpreda e agli anarchici. Proteste fuori e dentro il tribunale

Vi proponiamo alcune immagini del processo a Valpreda e altri anarchici ( si riconosce Gargamelli ). Siamo a Roma nel 1972, fuori e dentro il tribunale i compagni protestano e gridano VALPREDA LIBERO CALABRESI ASSASSINO.

 

DORMO SULLA COLLINA

Dormo sulla collina
da quando schiantarono
le mie ossa.
Troppo avevo visto
e troppo capito.
Fu così che il Marshal
me la fece pagare.
Volai nel silenzio.
Atterrai nella polvere,
accanto ai cavalli legati.
Rimpiansi la vita, un ultimo istante,
nei loro occhi neri, bagnati.
Lì restai,
circondato da menzogne,
carezzato dalla nebbia vagante.
Infiniti tramonti vidi dalla collina,
poche voci, a me care,
secchi fiori, sulla mia terra.
Li conoscevo uno a uno,
nel loro scolorito tremare
nel vento.
Ma perché oggi tante fanfare?
Perché d’improvviso gioiose coccarde?
Che ne sapete del terrore che mi morse lo stomaco
lungo i rintocchi di quella notte tagliente?
Richiudete i vostri sorrisi,
prima di far parlare ottoni e tromboni,
prima del carnascialesco solletico
alle finestre del Marshal.
Avreste saputo resistere, come feci,
e non firmare?