Dormo sulla collina
da quando schiantarono
le mie ossa.
Troppo avevo visto
e troppo capito.
Fu così che il Marshal
me la fece pagare.
Volai nel silenzio.
Atterrai nella polvere,
accanto ai cavalli legati.
Rimpiansi la vita, un ultimo istante,
nei loro occhi neri, bagnati.
Lì restai,
circondato da menzogne,
carezzato dalla nebbia vagante.
Infiniti tramonti vidi dalla collina,
poche voci, a me care,
secchi fiori, sulla mia terra.
Li conoscevo uno a uno,
nel loro scolorito tremare
nel vento.
Ma perché oggi tante fanfare?
Perché d’improvviso gioiose coccarde?
Che ne sapete del terrore che mi morse lo stomaco
lungo i rintocchi di quella notte tagliente?
Richiudete i vostri sorrisi,
prima di far parlare ottoni e tromboni,
prima del carnascialesco solletico
alle finestre del Marshal.
Avreste saputo resistere, come feci,
e non firmare?
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Piazza Fontana noi accusiamo!
A 50 anni dalla strage di stato continua la pubblicazione di documenti per non farci rubare la memoria.
Vi proponiamo le immagini di una mobilitazione contro la strage di stato. Le parole che seguono sono parte delle dichiarazioni espresse in piazza
“Noi accusiamo la polizia di essere responsabile della morte di Giuseppe Pinelli, arrestato violando per ben due volte gli stessi regolamenti del codice fascista. Accusiamo il questore e i dirigenti della polizia di Milano di aver dichiarato alla stampa che il suicidio di Pinelli era la prova della sua colpevolezza, e di aver volontariamente nascosto il suo alibi dichiarando che “era caduto”.
Gli stessi inquisitori hanno dichiarato di non aver redatto alcun verbale di interrogatorio di Pinelli, pertanto ogni eventuale verbale che venisse in seguito tirato fuori è da considerarsi falso.
Accusiamo la polizia italiana di aver deliberatamente impedito che l’inchiesta si svolgesse sotto il controllo di un magistrato con la partecipazione degli avvocati della difesa.
Accusiamo i magistrati e la polizia di aver ripetutamente violato il segreto istruttorio diffondendo voci e accuse tendenti a diffamare di fronte all’opinione pubblica un uomo assolutamente innocente, ma per loro colpevole di essere anarchico.
Noi accusiamo lo Stato Italiano di cospirazione criminale nei confronti dell’anarchico Pietro Valpreda, da mesi sottoposto ad un feroce linciaggio morale e fisico, mentre le prove che gli inquirenti credono di avere contro di lui, si smantellano da sole una per una”.
Piazza Fontana: condividere la memoria?
Piazza Fontana: nessuna condivisione è possibile tra vittime e carnefici,guarda il video dell’ultimo corteo del 12 dicembre.
P.S.
troverete anche dei riferimenti alla mancata collocazione dell’opera di Baj “I funerali di Pinelli”. Successivamente è spuntata una possibile collocazione, ma nel 2020, forse.
Per guardare il video clicca sul link qui sotto