AgNoSTiC BaSs

BaSs MuSiC CoNTrO Le ReLiGiONiSabato 31 gennaio 2015 alle 22:30 al circolo:

DruM‘n’BaSs – BreAkBeaT – DubSTep – FidGeT – TrAp…

Grandi manate di bassi in arrivo. Non perdere tempo a pregare. Vieni con noi a giocare!

c.i.m.a @controlz (dj-set 100% vinili)

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Dell’egotismo e delle sue applicazioni pratiche

hate crime mahurinDi fronte ai recenti fatti parigini non si può rimanere indifferenti, siamo davanti ad un azione eclatante,  e sotto molti aspetti nuova e inaspettata e probabilmente è sano il fatto che eventi simili ancora aprano un dibattito.
L’aspetto preoccupante è come sia il processo narcisistico a farla da padrone.
Seppur in buona fede, quel “Je suis charlie” che è stata la reazione di solidarietà più condivisa a caldo, è un richiamo diretto all’immedesimarsi.
Ma immedesimarsi davanti ad un attacco non può che portarci al considerare l’attacco come azione perpetrata da un agente esterno, quindi alla identificazione di un nemico.
Ognuno poi può dare al nemico la faccia che preferisce, la gamma può variare dal “burattinaio incompetente” al più classico “diverso”.
E mentre chi si basa su riflessioni geopolitiche ancorate a schemi vecchi di decenni si perde in giustificazioni terzomondiste semplicemente imbarazzanti, inizia ad affiorare la corrente del “Je ne suis pas” alimentata dalla giusta indignazione nei confronti dell’ipocrisia di chi non si sarebbe fatto nessuno scrupolo a biasimare (se non eliminare fisicamente) le vittime dell’attentato se fossero state “a casa sua”, assistiamo quindi a razionalizazioni basate sulla qualità delle vittime, dove per rispondere alla legittima domanda “perchè loro ci toccano ed altri no?” l’unica risposta che sembriamo riuscere a darci è il senso di colpa.
Intanto il processo di frammentazione, in atto divide sempre più l’opinione pubblica oramai affamata di colpevoli.

Forse in tutto questo si sta perdendo il senso dell’accaduto.

Diciassette persone sono morte pochi giorni fa in un grottesco atto teatrale che, da chiunque sia stato scritto e poi recitato, cerca esattamente la creazione di un “noi” e di un “loro”, cosa che a quanto pare gli sta riuscendo egregiamente.

Il fatto che un atto simile ci tocchi non è di certo sbagliato, ma è proprio in questi momenti che dovremmo stare più attenti a come comunichiamo e soprattutto a cosa veicoliamo, e se proprio c’è il bisogno di trovare un nemico, forse sarebbe una buona occasione di trovarlo in se stessi, riconoscendo quanto ancora condizionamenti millenari che spesso attribuiamo “all’altro” non abbiano per niente perso la loro efficacia, ricordandoci che finche quelle corde esisteranno ci sarà sempre qualcono pronto a tirarle.

TTIP L’IMPERO COLPISCE ANCORA

NO TTIP
TTIP patnerariato translatlantico tra USA e UE per il commercio e gli investimenti.
Il tentativo di multinazionali, banche e “poteri forti”, di disporre dei popoli, di imporre la legge del più forte e la sostituzione del fine del profitto alla funzione sociale dei diritti.
Ne parleremo martedì 20 gennaio alle ore 18.00 al circolo in occasione di un incontro di approfondimento e di aperto confronto con

ALESSANDRA ALGOSTINO

docente di diritto costituzionale comparato all’università di Torino.

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