Perché dovremmo preoccuparci dei virus

SpilloverCosa succede quando un virus fa il cosiddetto Spillover, cioè tracima da una specie che era stata il cosiddetto ospite serbatoio, dove aveva dormito silente per milioni di anni e infetta l’uomo?
Perché questi Spillover a partire dall’inizio del 900 sembrano essere aumentati, fino a raggiungere il parossistico ritmo degli ultimi anni?
Questa e la domanda cui cerca di rispondere  David Quammen nel suo libro Spillover, uscito per Adelphi.
In questo saggio, oltre a parlare dei virus più recenti e letali comparsi nel panorama mondiale, come Ebola e la Sars e oltre a dedicare un lungo capitolo a quella che è stata la vera grande tragedia del XX secolo e cioè l’AIDS, parla anche delle cause dell’intensificarsi del numero di epidemie sempre più letali di cui devono occuparsi le organizzazioni internazionali di sanità e le identifica in almeno tre grandi fattori.

Il primo e la cosiddetta urban sprawl, ovvero l’aumentare a dismisura delle aree a disposizione dell’uomo per abitare o produrre. Il disboscamento delle foreste porta sempre più animali selvatici, segnatamente i grandi primati che da sempre sono portatori di alcuni di questi virus, a vivere in aree dove il contatto con l’uomo e più frequente.

Una seconda causa viene individuata nell’abitudine, sempre più presente soprattutto in Cina e nel sud-est asiatico, di consumare come carni pregiate, le carni di animali selvatici come gli zibetti, alcuni tipi di pipistrelli etc., animali anch’essi spesso portatori di virus letali.

La terza grande causa viene individuata nell’impressionante aumento della popolazione umana avvenuto nel novecento, aumento che fornisce a virus e batteri la possibilità di potersi letteralmente cibare di un maggior numero di corpi, con l’ulteriore facilitazione che la rete sempre più capillare dei trasporti di massa, auto, treni , ma soprattutto aerei, permette alle epidemie di espandersi a una velocità prima del tutto sconosciuta.

La conclusione potrebbe lasciare qualche perplessità, dato il clima di allarmismo in cui viviamo immersi e che sappiamo essere funzionale al potere. Tutti i massimi esperti mondiali di virologia si aspettano il Next Big One, la prossima grande epidemia, in grado di fare un numero di vittime molto alto, anche paragonato a quelli già alti, delle influenze stagionali. La buona notizia se vogliamo, e che dovrà trattarsi di un virus meno letale di Ebola. I virus caratterizzati da tale parossismo tendono in fatti ad estinguersi in tempi relativamente brevi.