Proiezione “Spagna ’36, un popolo in armi”

Proiezione "Spagna '36, un popolo in armi"

«Il 19 luglio chi aveva un fucile lo prese e si unì in uno sciopero generale che arrestò i militari golpisti. Dopo pochi giorni la gente tornò nelle fabbriche […] i padroni non c’erano più. Venne spontaneo riprendere a lavorare come avevamo sempre fatto, non più per il padrone ma per noi. Si cominciarono a formare dei comitati; fabbriche e produzione furono organizzate in modo differente. Nell’arco di 15 giorni i soldi erano spariti a Barcellona, i principi economici borghesi erano scomparsi, perché l’esigenza primaria era quella di mangiare […] Si sviluppò una sorta di baratto, che funzionò perfettamente per circa un mese. Dopo cominciò a diventare molto difficile organizzare la società, a Barcellona eravamo un milione di abitanti. Dunque stabilimmo una retribuzione che fosse sufficiente per vivere. Era un pezzo di carta a cui era associato un valore».

I 3 anni di Barcellona, dal 1936 al 1939, rappresentano per gli anarchici la dimostrazione che l’utopia libertaria tanto utopia non è, che l’anarchismo è l’alternativa (forse l’unica) allo squallore quotidiano, che per avere reali libertà e giustizia una rivoluzione è necessaria.

Ci vediamo

giovedì 16 luglio alle 20 al
circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa
per la proiezione del film
“Spagna ’36, un popolo in armi”

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