(se siete atterrati qui perchè Marco Campione ha scritto il suo articolo sul sussidiario .net, su fatti che non sa o non capisce, allora qui trovate la risposta: link)
Il circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa non parteciperà alla catena musicale per Pinelli indetta per il 14 dicembre di quest’anno.
Non parteciperà perché non ci sono le condizioni politiche minime per una adesione.
In una fase iniziale abbiamo provato ad aggiungere contenuti in questa iniziativa che appare sempre di più come un contenitore vuoto, cui hanno aderito senza suscitare imbarazzo, ad esempio, soggetti vicini a Forza Italia (Fondazione Gaber) o che non disdegnano rapporti con l’estrema destra (Manlio Milani), – ma non siete antifascisti? e avete a che fare con questa gente? – ma non è stato possibile. Una gestione verticistica (e stiamo usando un eufemismo) ha bloccato qualsiasi critica o proposta di modifica all’appello che convocava l’iniziativa, allontanando chi se ne faceva promotore e anche chi esprimeva attenzione per proposte alternative.
Abbiamo l’impressione che la “catena” non aiuti affatto a preservare e difendere la memoria della strage di Piazza Fontana e della strategia della tensione: è centrata tutta sul ricordo di Pinelli (che era uno dei fondatori del circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa), c’è un tardivo accenno a Valpreda, ma è completamente assente il contesto nel quale la strage e l’assassinio di Pinelli sono maturati.
Non un cenno ai movimenti degli studenti e degli operai, non una parola sull’autunno caldo, sulle possibilità di trasformazione sociale che con la strage il potere tentò di bloccare. Pinelli diventa così una icona muta, un santino.
Non va bene.
Nell’appello si legge che la strage di Piazza Fontana è “una ferita scavata sul volto della nostra storia, un trauma della nostra democrazia, da questo condizionata nello sviluppo e nel suo pieno compimento fino ai nostri giorni” quando in realtà il pieno compimento del regime democratico è proprio la strage di Piazza Fontana.
E nelle regole da osservare nel gruppo facebook che sostiene la “catena” troviamo “Siamo qui per ricordare Pinelli per organizzare una grande performance poetica per ricordare Pinelli e le vittime di Piazza Fontana. Sarà manifestazione politica ma non partitica, libera, aperta e pacifica.”, sempre nelle regole “Chi non si riconosce in questo progetto trovera’ altrove i mezzi per i suoi scopi. Qui si esercita la democrazia, il rispetto delle differenze e le armi più pericolose: la memoria e la riflessione”. Esercitano la democrazia all’interno del gruppo, ma i capi si sono autoproclamati tali…
Domandiamo:
Questa iniziativa renderà un favore allo stato dandogli la possibilità di assolversi ancora una volta, è quindi possibile per degli anarchici, siano essi individualità o gruppi organizzati aderire ad una mobilitazione così politicamente poco caratterizzata, con una impostazione che rasenta il populismo, senza perdere la propria identità e farsi strumento di una riscrittura della storia e della memoria, della rimozione del conflitto dall’immaginario quotidiano?
Per noi la risposta è no. Ma altri hanno risposto diversamente. Ci riferiamo in particolare ad A-Rivista Anarchica, vorremmo conoscere le ragioni di questa decisione. Chiediamo alla redazione della rivista di esprimerle pubblicamente. Questo invito è rivolto anche a chiunque ritenga di esprimersi.
Da 50 anni il Ponte ha difeso la figura di Pinelli, ma come anarchici non pretendiamo di avere il copyright. Ci sentiamo però in dovere di contrastare iniziative come quelle della catena musicale, perchè irrispettosa della memoria e ci chiediamo se per gestirla l’unico titolo valido sia essere le figlie di Giuseppe Pinelli.
P.S.
Il 25 aprile 2019 abbiamo iniziato, proprio in Piazza Fontana una serie di iniziative, sulla strage di stato, Valpreda, Pinelli, le lotte dei lavoratori e l’antifascismo, l’ultima è di pochi giorni fa al Ponte. Quelle iniziative proseguiranno e si intensificheranno in dicembre: per il giorno 15 contiamo di realizzarne una grande al Leoncavallo per ricordare l’assassinio di Pinelli, ma ci faremo sentire anche in altri giorni di dicembre. Rimanete in contatto!