DORMO SULLA COLLINA

Dormo sulla collina
da quando schiantarono
le mie ossa.
Troppo avevo visto
e troppo capito.
Fu così che il Marshal
me la fece pagare.
Volai nel silenzio.
Atterrai nella polvere,
accanto ai cavalli legati.
Rimpiansi la vita, un ultimo istante,
nei loro occhi neri, bagnati.
Lì restai,
circondato da menzogne,
carezzato dalla nebbia vagante.
Infiniti tramonti vidi dalla collina,
poche voci, a me care,
secchi fiori, sulla mia terra.
Li conoscevo uno a uno,
nel loro scolorito tremare
nel vento.
Ma perché oggi tante fanfare?
Perché d’improvviso gioiose coccarde?
Che ne sapete del terrore che mi morse lo stomaco
lungo i rintocchi di quella notte tagliente?
Richiudete i vostri sorrisi,
prima di far parlare ottoni e tromboni,
prima del carnascialesco solletico
alle finestre del Marshal.
Avreste saputo resistere, come feci,
e non firmare?