Appuntamento domenica 18 agosto alle 18 al Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa
Londra e Milano in piazza contro la repressione dei climattivisti
Da il manifesto
Londra e Milano in piazza contro la repressione dei climattivisti
Alex Foti
A Londra e a Milano si sono tenuti ieri presidi di protesta contro le sentenze persecutorie avvenute a Londra contro Roger Hallam e altri attivisti di Just Stop Oil ed Extinction Rebellion, portando a 21 il numero di persone attualmente in prigione, fra cui anche Phoebe Plummer, una delle due giovani donne il cui gesto di «defacement» (sfregio ndr) simbolico del Van Gogh aveva fatto il giro del mondo, portando la questione climatica all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale.
A Londra centinaia di persone si sono ritrovate a mezzogiorno di fronte a Westminster, presso la statua di Gandhi, a sottolineare il fatto che tutti gli attivisti reclusi sono non-violenti. Nel processo a Roger Hallam, il giudice non ha concesso alla difesa di far testimoniare gli scienziati climatici di fronte alla giuria. L’intento era di dimostrare che un blocco autostradale o azioni simili sono giustificate dalla gravità dell’emergenza in corso, con massimi storici delle temperature mai registrati prima e il balzo sconvolgente di 10 gradi nella temperatura media dell’Antartide.
Un cartello diceva «You can’t lock out the truth», non si può imprigionare la verità, ma è quello che la giustizia inglese ha deciso di fare a Roger, fondatore di Extinction Rebellion e tutti i movimenti A22 (Ultima Generazione, Letzte Generation, Scientist Rebellion), e si appresta a fare con Phoebe, la climattivista più iconica di Just Stop Oil. L’avvocato Raj Chada che difende molti degli imputai ha spiegato che fino a tre anni fa non si erano mai viste pene detentive per proteste di questo tipo. Anche Greenpeace Uk ha portato la sua solidarietà.
A Milano alle 18 in Piazza Liberty di fronte al Consolato britannico, attivisti degli spazi sociali milanesi e del World Congress for Climate Justice hanno interrotto lo shopping di un sabato accaldato per protestare l’innocenza delle e degli attivisti in carcere e chiedere al nuovo governo laburista la loro immediata liberazione. Il processo è stato «una farsa», suscitando le proteste dell’osservatore Onu che era presente al dibattimento.
È stata colorata con pigmenti solubili la fontana dell’Apple Store prospiciente, sul cui bordo gli attivisti milanesi hanno apposto numerosi cartelli «Jail the Oilmen, Not the Activists» (In galera i petrolieri, non gli attivisti) e «Roger and Phoebe Political Prisoners». Negli interventi è stata ricordata la figura di Hallam, ex agricoltore biologico e scienziato sociale, collegando la sua incarcerazione e quella dei suoi compagni e compagne con le campagne di persecuzione in atto in Italia, Francia, Germania con nuovi decreti e leggi repressive.
Il movimento di giustizia climatica si batte per dare un futuro a tutte le persone del mondo contro lobby tanto potenti quanto denunciate dalla climatologia e dall’oceanografia come una minaccia all’abitabilità di vaste zone del pianeta, come stiamo sperimentando in queste settimane con un’impennata di decessi per calore. La sfida è rendere intersezionale la disobbedienza climatica, collegando le lotte dei campus per la Palestina con il sindacalismo radicale e il movimento transfemminista.
La giornata di ieri è un piccolo passo nella grande impresa di crossfertilizzare i movimenti per sconfiggere il capitalismo fossile e porre fine allo sfruttamento neoliberale di esseri umani e specie animali. Le élite politiche attuali sono condizionate dalle lobby fossili e i media tendono a nasconderne le responsabilità nel surriscaldamento della biosfera terrestre. La solidarietà transnazionale è vitale per compiere questa impresa.
PRESIDIO CONTRO L’INGIUSTIZIA CLIMATICA X LA LIBERAZIONE DI ROGER HALLAM
PRESIDIO CONTRO L’INGIUSTIZIA CLIMATICA X LA LIBERAZIONE DI ROGER HALLAM
Estate 2024: si muore di caldo con temperature mai prima registrate e dobbiamo solo ringraziare l’industria petrolifera per il surriscaldamento dell’atmosfera.
Mentre la crisi climatica si acuisce sempre di più, Roger Hallam, fondatore di Extinction Rebellion e ispiratore di Just Stop Oil, Ultima Generazione, Scientist Rebellion e altri movimenti per la disobbedienza climatica non-violenta, è stato condannato il 18 luglio a 5 anni di prigione insieme ad altr3 quattro climattivist3 da una corte londinese. L’accusa è di aver cospirato su zoom per bloccare l’autostrada M25 nel novembre di due anni fa.
Il processo è stato una farsa, con un giudice clamorosamente parziale che ha dileggiato gli imputati e negato loro il diritto di difendersi. L’ONU, che aveva inviato un osservatore al processo, ha dichiarato che la condanna è una violazione del diritto internazionale. Si tratta della più lunga pena mai comminata per protesta non-violenta nella storia britannica: neanche le suffragette erano state colpite da tanta repressione giudiziaria. Sempre nella stessa corte e con lo stesso giudice è iniziato il processo contro Phoebe Plummer e Anna Holland di Just Stop Oil che gettarono zuppa sui girasoli di Van Gogh. Finirà a settembre, ma un verdetto di reclusione è già preannunciato.
Cinque anni per blocco stradale sono una pena da dittatura, non da democrazia. Roger e le sue compagne e compagni (4 anni per loro) sono stati giudicati in base alla nuova legge che i conservatori hanno varato per impedire altre proteste climatiche come quelle che avevano bloccato il centro di Londra e i ponti sul Tamigi nel 2018-2019. Ora sta al nuovo governo laburista tirar fuori di prigione il profeta del climattivismo contemporaneo, che teorizza una rivoluzione nonviolenta capace di deporre le élite global che ci stanno a portando al disastro ecologico mettendo a repentaglio la sopravvivenza di tutt3, soprattutto di coloro che sono più vulnerabili nel Sud del mondo.
Chiudere Roger Hallam in carcere significa minacciare il diritto di protesta in tutto il mondo. Battiamoci affinché lui e Lucia Whittaker De Abreu, Daniel Shaw, Louise Lancaster, e Cressida Gethin siano presto liberati. Il diritto di protesta dei movimenti di resistenza climatica, più volte lodati per la loro azione dal segretario ONU Guterres, è l’unica forma di potere sociale che si contrappone alla highway to hell che stanno costruendo le aziende petrolifere.
Chiamiamo a tutte e tutti i milanesi di ogni provenienza e gender di venire con noi sabato al presidio nei pressi dell’apple store e del consolato britannico (Piazzetta Liberty a sx di Corso Vittorio Emanuele) per chiedere a gran voce la loro liberazione e la fine della persecuzione di climattiviste e climattivisti in Italia (Ultima Generazione e XR), Francia (Soulèvements de la Terre), Germania (Letzte Generation), oltre che in Gran Bretagna (vedi anche Fossil Free London) e in tutto il mondo (come gli studenti ugandesi che si battono contro l’oleodotto EACOP). Anche a Londra ci sarà una manifestazione per il loro rilascio di fronte al parlamento di Westminster.
FREE ROGER HALLAM + ALL CLIMATE ACTIVISTS
Presidio
Sabato 3 agosto, h 18:00
Piazza Liberty 1 (M3 Duomo)
Milano
A cura del Comitato Milanese per la Liberazione di Roger Hallam
World Congress for Climate Justice – Congresso Mondiale per la Giustizia Climatica
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