Al Ponte pensando a Pietro fino al Leoncavallo col Rojava nel cuore.

Al Ponte pensando a Pietro fino al Leoncavallo col Rojava nel cuore.

La storia di Pietro Valpreda si intreccia in modo indissolubile con la storia di questo paese, con i suoi momenti più tragici e drammatici.
Pietro morì libero. Libero dall’ accusa di strage grazie a una capillare mobilitazione di massa che fece crollare la montatura nei confronti sui e di altri compagni, Pinelli per primo.
E poi la sua storia si intreccia anche con le storie personali di chi lo ha conosciuto e condiviso un tratto di strada.
Per questo vogliamo ricordare ancora la sua figura.
Per questo e per altro come la recente ridicola uscita del Corriere che metteva in dubbio la sua innocenza.

Ma c’è un’ altra storia che si intreccia con la storia di questo paese e le nostre storie personali, quella del Leoncavallo, attualmente sotto sfratto e che sta rischiando.
Non si può cancellare una storia di 50 anni.

Così come non si può cancellare la fiaccola di speranza accesa in Rojava: per una società senza patriarcato, ecologica, tollerante, e senza più guerre.

Vi invitiamo domenica 6 luglio alle 17 per non farci rubare la storia e la memoria.
Interventi di Mauro Decortes ( Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa ), Saverio Ferrari ( Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre ), Serkan Xozat-li ( Associazione Confederalismo Democratico ), Cecilia Koin ( Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa ), Marco Serio ( Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa ).

Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa Viale Monza 255 Milano

C’era una volta Barcellona

Vi presentiamo la guida a Barcellona anarchica di Leonardo Meraviglia.

 

STORIE DEL MONTJUICH La Colonia Iulia Augusta Faventia Paterna Barcino fu eretta in una posi-zione favorevole per il controllo del territorio, posizionata com’era fra il mare e le montagne in una zona pianeggiante ben adatta alle coltivazioni.
Non aveva grandi dimensioni ma indubbiamente era ricca in virtù dei floridi commerci, soprattutto vino, sale e ceramiche. In città si era sviluppate manifat-ture che producevano il garum, una pasta di pesce macerata nel sale partico-larmente apprezzata in tutto l’impero. La via Augusta la collegava direttamente a Roma e le sue 70 torri distribuite lungo le mura le davano l’aspetto di una fortezza del tutto inespugnabile e ne testimoniavano l’importanza strategica. Alle sue radici Barcellona rimase per secoli fedele. Attorno alla città romana si sviluppò progressivamente quello che divenne uno dei centri urbani più importanti d’Europa e che tale rimane ancora oggi.
Il sovrano Filippo V e i suoi successori, timorosi dei fermenti autonomistici che con forza secolare agitavano di continuo la Catalogna, l’avevano stretta nel ferreo controllo dell’esercito e della Chiesa Cattolica, gli antichi puntelli della monarchia assolutistica iberica sin dal tempo dei sovrani della Reconquista. La città era soffocata dalle mura, entro le quali si aprivano sei porte, e la popo-lazione complessiva ammontava a circa 180.000 abitanti, compresi quelli resi-denti alla Barceloneta e ad Hostfranc, con la presenza di numerosi stranieri, fra i quali circa 5.000 francesi per lo più esuli dopo la rivoluzione del 1848. La presenza militare era evidente nei luoghi che stringevano la città verso il mare:
il Castello del Montjuich da un lato e la Ciutadela dall’altro, nonché dalle caserme sul lato del porto e nella parte più interna della cinta muraria. Chiese e conventi erano disseminati ovunque, in particolare lungo il percorso delle Ramblas, allora ancora costeggiate dalle mura. In pratica l’area urbana corrispondeva agli attuali quartieri del Raval, del Barrio Gotic e del fronte portuale, ovvero quelli che di fatto costituiscono la città vec-chia.
L’avanzante processo di industrializzazione era per altro evidente già alla metà del secolo XIX: in città erano attive ben 130 manifatture, 800 botteghe e 60 fabbriche per un totale di oltre 54.000 lavoratori, di cui il 41% impiegati nel solo ramo del tessile.

 

Di seguito le cinque parti della guida

1 – MONTJUICH

2 – RAVAL

3 – GRANDE BARCELLONA

4 BARCELLONA RIVOLUZIONARIA

5 – BARCELLONA SILENZIOSA

 

 

 

 

 

 

DALLA PARTE DEL SUOLO. L’ECOSISTEMA INVISIBILE – INCONTRO CON PAOLO PILERI

 

In uno strato sottilissimo di terra c’è la più alta densità vitale del pianeta. Il suolo è un ecosistema unico nel suo genere, di cui continuiamo a ignorare la bellezza. È anche quello più altruista, che permette di sopravvivere a tutto ciò che sta sopra. Eppure noi lo maltrattiamo, avveleniamo, distruggiamo. Per fermare al più presto il suo consumo, serve riscoprire la meraviglia sotto i nostri piedi. Tornare a prendersi cura della terra, per salvare noi stessi insieme a lei.

Presentazione con l’autore
giovedì 22 maggio alle 21:00

CIRCOLO ANARCHICO
PONTE DELLA GHISOLFA
VIALE MONZA 255 MILANO