Francesco Moranino, il comandante «Gemisto». La criminalizzazione della Resistenza

Vi invitiamo alla presentazione del libro di Massimo Recchioni

“Francesco Moranino, il comandante «Gemisto». La criminalizzazione della Resistenza” ( Derive Approdi )

Appuntamento per domenica 3 aprile 2022 alle 16:00 nel giardino del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa in Viale Monza, 255 Milano

Francesco Moranino, il comandante partigiano «Gemisto», fu tra i protagonisti della guerra di Liberazione e il più giovane componente dell’Assemblea Costituente. Ricoprì inoltre la carica di sottosegretario alla Difesa nel terzo governo De Gasperi, l’ultimo di «unità nazionale» prima del piano Marshall. Nel 1948 fu rieletto deputato, ma fu presto coinvolto in un’inchiesta per l’omicidio, avvenuto nell’inverno 1944, di cinque civili sospettati di spionaggio e delle mogli di due di essi. Moranino, assai poco fiducioso nella giustizia, espatriò in Cecoslovacchia. La sua travagliata vicenda animò il dibattito politico e si trascinò per molti anni tra rielezioni parlamentari, una nuova autorizzazione a procedere del 1955 e il conseguente processo con la condanna all’ergastolo. Moranino non usufruì della grazia concessa dal Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat nel 1964, ma rientrò in Italia solo due anni dopo, quando gli eventi per cui era stato condannato furono riconosciuti come azioni di guerra. Questa nuova edizione, dopo la prima del 2013, contiene approfondimenti sul processo e sulla situazione italiana nel pieno della «Guerra fredda».

Incontro sul conflitto in Ucraina

Vi invitiamo ad un incontro con Fabrizio Eva, geografo politico,
per discutere del conflitto in Ucraina.
Appuntamento mercoledì 2 marzo alle 18 in Viale Monza 255 – Milano.
Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa
Associazione Culturale Punto Rosso
Auletta Studio Autogestita
Vi aspettiamo!

INCONTRO PUBBLICO: CONTRO L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

INCONTRO PUBBLICO: CONTRO L’ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

 Domenica 13 Febbraio ore 16.00, V.le Monza 255 (Precotto, M1)
Dopo la morte di un giovanissimo studente durante l’alternanza scuola lavoro, si sono animate le contestazioni studentesche in tutta Italia verso una legge, la “buona scuola”, che di buono non ha nulla. Una legge che insegna agli studenti e alle studentesse cosa sia sfruttamento, precarietà e costrizione lavorativa. Lo diciamo a gran voce: L’alternanza non è in alcun senso migliorabile, deve essere abolita assieme a tutti i dispositivi che prevede. Gli studenti e le studentesse sono di fatto obbligati/e, pena la bocciatura, a conseguire un totale di ore presso attività lavorative che nella stragrande maggioranza dei casi non hanno nulla a che vedere con il percorso di studi. Si tratta quindi di lavoro non retribuito, non tutelato e non qualificante. È necessario opporsi consapevoli che la repressione non attende, come han dimostrato le violenze della polizia di queste settimane. Assieme alla giusta rabbia, ed affinché essa non si esaurisca nel tempo corto dell’indignazione, occorre portare avanti percorsi di alleanza e solidarietà. Per questo proponiamo un incontro aperto a tutti coloro che volessero esprimersi e contribuire ad un momento di scambio orizzontale oggi più che mai necessario. Le porte di V.le Monza 255 saranno sempre aperte per tutti i collettivi, gruppi e singoli studenti che avessero bisogno di spazi e strumenti per organizzarsi autonomamente e liberamente, in un periodo che vede le scuole divenire sempre più territori ostili per gli studenti e le studentesse. Discuteremo quindi insieme sulle implicazioni politiche dell’alternanza, nonché sulle contromisure che è possibile adottare. La messa a lavoro rappresentata dal dispositivo scuola-lavoro costituisce un limbo giuridico in cui non è volutamente chiarita la configurazione dello studente-lavoratore. Si tratta certamente di un particolare tipo di sfruttamento, che si inserisce tuttavia in un modo di asservimento sociale ben consolidato; quello che produce ogni giorno circa 4 morti. È il capitalismo italiano.
Auletta Studio Autogestita
Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa