Di ritorno da Hammamet

Di ritorno da HammametSe penso a Craxi e al PSI degli anni ’80/90 penso ad una legge liberticida e proibizionista ispirata da Vincenzo Muccioli di San Patrignano, una lobby molto potente e temuta, penso alla fine della scala mobile e alla fine della difesa del potere d’acquisto dei lavoratori, ai favori fatti a Berlusconi e alle sue televisioni, a una deriva sempre più autoritaria, alle sue insinuazioni su Piazza Fontana, Valpreda e Pinelli e, più localmente, penso al Leoncavallo sgomberato e raso al suolo al tempo del cognato di Craxi, l’allora sindaco di Milano, Pillitteri.
A Tangentopoli, no. Non subito e per un buon motivo: l’onestà di una persona non si dimostra affatto da quanto rispetti la legalità, anzi.
Ho da poco visto “Hammamet”, incuriosito dal ruolo di protagonista di Favino, il Pino Pinelli nel pessimo film “Romanzo di una strage” , ed è proprio vero che Favino sembra Craxi. La somiglianza è così impressionante
che non so se si possa parlare solo di somiglianza. Del resto era necessario dare l’impressione di avere di fronte proprio lui guardando la pellicola perchè a mio parere “Hammamet” va inteso come una rivincita postuma e anche come una riabilitazione, una pacificazione. Una reinterpretazione della storia funzionale alle esigenze dell’oggi.
Hammamet ha al centro la famiglia, i suoi legami, i suoi conflitti, i suoi affetti e le sue sofferenze.
Ed è attraverso le sofferenze, attraverso il dolore di un uomo sostanzialmente solo che si arriva alla sua riabilitazione. La famiglia e il dolore offrono rendite sicure.
In Hammamet la politica è sì presente, ma è sullo sfondo. Come sullo sfondo rimane la società italiana che odia i politici che acclamava fino al giorno prima perchè “rubano”. Una società non più “popolo”, ma declassata a “gente”.
Craxi viene presentato come un eroe incompreso a cui si dovrebbe chiedere scusa ( e prima o poi qualcuno lo farà ), chiedere scusa per sanare una ferita, per cancellare un conflitto. Ci vedo un’idea di società che nasconde ogni contraddizione perchè potenzialmente pericolosa, ma, più banalmente, ci vedo l’accaparrarsi di un pacchetto di voti ormai non così sicuri per il centrodestra, le elezioni sono in agguato: ed ecco che torna la politica, che torna il potere. Non li possiamo costringere sullo sfondo tanto a lungo…

Marco