RIFLESSIONI SULL’ANTISPECISMO SEGUENDO M49, UN ORSO IN FUGA DALL’UMANITA’.

GIOVEDI’ 20 APRILE ALLE 21:00

INCONTRO CON MASSIMO FILIPPI,

AUTORE DEL LIBRO

M49, UN ORSO IN FUGA DALL’UMANITA

 

 

Mangio, bevo, corro, sogno, penso, lascio tracce e le cancello, mischio finte tracce – e ancora tracce su tracce su altre tracce, falsi indizi, piste infide, segni vuoti e criptici o ambigui – e mi nascondo, corro, rido, ruglio di rabbia esuberante o d’incontenibile gioia, esco allo scoperto, piango, desidero, rigurgito, corro di nuovo, e sudo, graffio, mordo, urlo, defeco, scatto, piscio, mi masturbo, poi sento il lutto e mi annoio, mento e non perdono, talvolta canto, invento musica, talaltra gioco, cerco ospitalità nella densa oscurità del bosco, danzo, e poi inseguo la luce calda sopra il pelo, strappo, mi ferisco, sanguino, insonne corro, tengo gli occhi aperti, e dormo e sogno – e anche allora corro.

CIRCOLO ANARCHICO

PONTE DELLA GHISOLFA

VIALE MONZA 255 MILANO

Paolo Morando – La strage di Bologna

Paolo Morando – La strage di Bologna

Vi invitiamo alla presentazione del libro di Paolo Morando “La strage di Bologna – Bellini, i Nar, i mandanti e un perdono tradito.”
( Feltrinelli ).
Oltre all’autore sarà presente Saverio Ferrari dell’Osservatorio Democratico sulle nuove Destre.
Domenica 5 marzo 2023 alle 15:00 al Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa, Viale Monza 255, Milano.
Il 2 agosto 1980 Anna Di Vittorio perse il fratello Mauro. In quei giorni conobbe Gian Carlo Calidori, poi divenuto suo marito, che nella strage aveva perso invece un amico. Una quindicina d’anni fa, dopo un lungo percorso di corrispondenza e conoscenza con Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, Anna e il marito scrissero la lettera di “perdono” che consentì a Mambro di ottenere la libertà. Poi però il fronte innocentista iniziò a sostenere che a trasportare la bomba, rimanendone vittima, era stato lo stesso Mauro Di Vittorio, vicino a Lotta Continua. All’ipotesi aderirono senza imbarazzi proprio Mambro e Fioravanti. La vicenda rientrò, anche per via giudiziaria, ma oggi permette di fare il punto sulla storia processuale e sulle novità emerse dalle sentenze su Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, entrambi condannati in primo grado all’ergastolo. Lo sfondo di quest’ultimo processo riguardava, infatti, per la prima volta, mandanti e organizzatori della strage. E passi per Gelli e Ortolani, ma sono rispuntati nomi che sembravano appartenere a una stagione precedente, come l’ex capo dell’Ufficio Affari riservati Federico Umberto D’Amato e il giornalista Mario Tedeschi, già senatore missino e direttore del “Borghese”.
Oggi la lettura della strage di Bologna è cambiata: non più l’opera di un gruppo di ragazzetti esaltati, i Nar, bensì un’operazione lungamente studiata, quanto in alto ancora non si sa, ma sicuramente organizzata e finanziata dalla P2, insieme a pezzi dello Stato e saldando le sigle della galassia dell’eversione nera. Tutto questo in una logica di continuità con gli anni Settanta: quell’aspra stagione della strategia della tensione che nell’agosto del 1980 l’Italia sembrava aver definitivamente archiviato, ma che – per chi ne reggeva i fili – non era invece affatto conclusa.
Oggi, per la prima volta, la strage più grave della storia italiana ha mandanti e organizzatori. Ma nella vicenda di Anna Di Vittorio rivivono tutti i veleni di una stagione che ancora non vuole concludersi.

Una vita liberata. Oltre l’apocalisse capitalista.

Vi invitiamo alla presentazione del libro di Roberto Ciccarelli “Una vita liberata – Oltre l’apocalisse capitalista” ( edizioni DeriveApprodi ).

Domenica 26 febbraio alle ore 16:00 al Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa Viale Monza 255 Milano.

 

Pensare la liberazione oltre il catastrofismo imperante.

«Non c’è alternativa» disse una volta Margaret Thatcher. Le profezie della fine del mondo, della storia o della lotta di classe che attraggono le classi medie occidentali sembrano darle ragione mentre si succedono guerre, pandemie e disuguaglianze. Oggi, si dice, è più facile immaginare la fine del mondo che quella del capitalismo. Questo libro è un’inchiesta che risale alle origini dell’immaginario dell’impotenza organizzata e scardina le certezze di una narrazione dominante. Con un’indagine di ampio respiro che va dall’ecologia alla politica, dall’economia alla filosofia, dal cinema alla scienza e alla letteratura, questa contro-storia del presente è ispirata a un pensiero folgorante di Gramsci: l’attuale politica neoliberale è una rivoluzione passiva accompagnata da magnetici discorsi sul «crollo», la «catastrofe» e la «crisi». Il libro rovescia l’ordine del discorso imposto dai cartomanti e dagli esteti dell’ordine costituito ed esplora i nuovi pensieri della liberazione.

Roberto Ciccarelli è filosofo e giornalista. Per il quotidiano «il manifesto» scrive di lavoro, di tecnologia e di economia. È autore di numerosi saggi tra i quali Immanenza. Filosofia, diritto e politica della vita tra il XIX e il XX secolo (Il Mulino) e, con Giuseppe Allegri, La furia dei cervelli (manifestolibri) e Il Quinto Stato. Perché il lavoro indipendente è il nostro futuro (Ponte alle Grazie).