Venerdì, 21 giugno h18:30 con Aperitivo nel Prato
Circolo Ponte della Ghisolfa
Viale Monza 255 (M1 Precotto)
COOL WAR: come l’America e la Cina si contendono il mondo
Discussione con Alex Foti, climattivista e anarcosindacalista
Con l’ingresso nel mercato internazionale grazie alle riforme postmaoiste di Deng, la Cina è cresciuta a doppia cifra per tutti gli anni 2000, fino agli anni ’10 e ’20 di Xi, che hanno visto un rallentamento della crescita e consolidamento dell’Impero Celeste come potenza tecnologica e militare mondiale. L’America, che con l’Europa è il grande mercato per l’export Made in PRC, da Kissinger in poi ha assecondato in una prima fase questa crescita, con investimenti e capitali che anno reso la Cina la fabbrica del mondo. La pandemia e la guerra in Ucraina hanno interrotto questo processo, mentre Biden ha mantenuto le misure protezionistiche contro il commercio cinese introdotte da Trump e ne ha recentemente introdotte di nuove contro le auto elettriche e i pannelli solari cinesi che stanno inondando i mercati occidentali. Mentre l’America scatta in avanti con la leadership sull’AI, dopo che la Cina l’aveva scavalcata nel supercomputing, e la rivoluzione dei campus viaggia sul social cinese TikTok, insidiando il primato di Meta, il conflitto per Taiwan e l’Indo-Pacifico e quindi la primazia mondiale sembra arrivare all’apogeo. La Repubblica Popolare è diventata una potenza aeronavale che vuole sloggiare le portaerei americane dai mari intorno alla Cina, ed è diventata una potenza spaziale che si appresta a colonizzare il polo sud lunare e studiare la dark side of the moon con la sonda Chang’e-6, ma questa non è la nuova guerra fredda, come quella USA-URSS che opponeva due sistemi economici e ideologici diversi, questa è una guerra combattuta in base alla competizione tecnologica e alla lotta per il soft power mondiali, fra problemi dei tre corpi, Mulan e Kung Fu Panda. Quella fra Cina e America è quindi una cool war, una battaglia a chi controlla il futuro e le sue menti, con il resto del mondo che deve decidere fra egemonia americana e crescente influenza cinese, mentre gli scacchieri africano e asiatico sono in forte subbuglio e i BRICS fanno da contrappeso ai paesi NATO nel G20. Sapranno PRC e USA sfuggire alla trappola di Tucidide che li spinge al conflitto militare, o stabiliranno un equilibrio bipolare a favore della prosperità (o della salvezza) del mondo? E l’Europa come può fare a meno di scomparire nella lotta fra i due giganti e rintuzzare la minaccia al confine orientale posta da Putin, sostenuto da Xi Jinping?