Armi che lo stato italiano ha venduto allo stato russo usate per la guerra all’ Ucraina.

Armi che lo stato italiano ha venduto allo stato russo. Usate per la guerra all’ Ucraina, ma non solo.
Lo sapevate? Lo avete dimenticato?

 

Tra i convogli militari russi nell’offensiva in Ucraina sfilano anche i blindati leggeri Lmv Rys, noti come Lince in Italia, assemblati in Russia su licenza di Iveco.

Dal 2012 l’Iveco LMV (Light Multirole Vehicle) fa parte delle dotazioni delle Forze armate russe.

Come riportava AnalisiDifesa nel novembre 2014, “sono stati tutti assemblati e consegnati all’esercito russo i 358 veicoli 4×4 Iveco LMV-M65 Rys (Lince)”. La fornitura segue il contratto siglato nel giugno 2011 tra Iveco Defence Vehicles e Oboronservis, controllata del ministero della Difesa responsabile per gli approvvigionamenti. In base a questo accordo, Iveco e Oboronservis hanno costituito una joint venture industriale finalizzata a localizzare gradualmente la produzione del LMV a Voronezh.

Il contratto, da circa un miliardo di dollari, prevedeva lo sviluppo e la produzione di 1.775 veicoli, ma fu disdetto nel 2013. “Al veicolo italiano, simile ai Lince in dotazione alle forze armate italiane e acquistato da altre 10 nazioni, è stato preferito il prodotto nazionale GAZ Tigr” sottolineava AnalisiDifesa.

Tutto ciò avveniva prima del 31 luglio 2014, quando l’Ue ha adottato la Decisione 2014/512/PESC del Consiglio relativa a misure restrittive in vista delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina. Tra queste l’embargo alla vendita di armi.

Nel frattempo, i blindati Iveco Lince hanno fatto parte anche del contingente russo in Siria nel 2015. E ora, mentre l’Italia invia armi in Ucraina a sostegno della difesa di Kiev, gli stessi blindati Iveco fanno parte dei convogli militari russi.

Tutti i dettagli.

L’ARSENALE DELL’ESERCITO RUSSO

Come descrive Paolo Muri su InsideOver, nell’offensiva in Ucraina “Mosca sta utilizzando tutte le tipologie di MBT (Main Battle Tank) presenti nel suo arsenale, eccezion fatta per i T-14. Si sono visti T-72 di vario tipo, T80 e T-90. Presenti anche diversi veicoli da combattimento per la fanteria (AIFV – Armoured Infantry Fighting Vehicle) della serie BTR e BMP nonché quelli più leggeri per le truppe aerotrasportate (le Vdv) tipo BMD insieme agli onnipresenti MT-LB. L’esercito di Mosca sta utilizzando anche veicoli più piccoli rispetto ai BTR come i ruotati Tigr e gli Iveco “Lince” di fabbricazione russa, o LMV-M65 Rys”.

L’INTERESSE PER I BLINDATI ITALIANI NEL 2011

Nel 2011 infatti la Russia ha manifestato l’intenzione di acquistare dai 1500 ai 1700 blindati italiani Lmv M65 della Iveco. “Lo riferiva il quotidiano russo Izvestia — ripreso dall’Ansa — citando fonti del complesso industriale-militare russo dopo la notizia di un rafforzamento della cooperazione militare tra Italia e Russia, anche con l’acquisto di blindati italiani, annunciata a novembre 2011 dal capo di Stato maggiore russo, gen. Nikolai Makarov, nell’incontro con il collega italiano, gen. Biagio Abrate”.

“I blindati — scriveva il giornale — dovrebbero essere assemblati in Russia e costare da 300 a 500 mila euro l’uno, a seconda dell’equipaggiamento. La cooperazione avrebbe consentito ai russi di acquisire il know how, da utilizzare per progettare la piattaforma destinata alla creazione dei blindati russi ”Boomerang”. L’interesse per il Lince è nato dopo la guerra lampo tra Russia e Georgia nell’agosto del 2008 per l’Ossezia del sud”.

LA PRODUZIONE IN RUSSIA

E nel giugno 2011 Iveco Defence, azienda del Gruppo Fiat Industrial, siglò un contratto con la già citata Oboronservis. In base a questo accordo la nuova capacità industriale in Russia avrebbe dovuto aggiungere altre 300-500 unità all’anno.

Iniziò così la produzione degli Iveco LMV per Mosca, appositamente adattati per le esigenze d’impiego delle Forze armate locali, progressivamente spostata a Voronezh, in Russia.

Nel 2012 l’esercito russo ha ricevuto 67 Iveco LMV Rys. Altri 358 sono stati assemblati localmente tra il 2013 e il 2014.

OSPITE D’ONORE ALLA PARATA MILITARE RUSSA DEL 2012

Nel 2012, il veicolo blindato Lince era addirittura l’ospite d’onore alla grande parata militare che si è svolta il 9 maggio sulla Piazza Rossa di Mosca in ricordo del 67/mo anniversario della vittoria della Russia sul nazismo. Come si legge nel comunicato stampa diffuso all’epoca dalla Iveco Defence Vehicles.

“Per la prima volta nella storia delle parate sovietiche, un veicolo di provenienza straniera ha avuto un posto di rilievo nella cerimonia”, sottolinea la nota dell’azienda italiana.

LO SCANDALO PER CORRUZIONE CHE HA TRAVOLTO IL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO

Nel frattempo, l’allora ministro della Difesa Anatolij Serdjukov, responsabile del dicastero dal 2007 è finito sotto indagine. Come raccontava Antonella Scotti sul Sole 24 Ore a novembre 2012 è partita da Mosca “un’inchiesta per corruzione che ha al centro il ministero della Difesa e sospette frodi per tre miliardi di rubli, 95,5 milioni di dollari.” L’inchiesta ha riguardato proprio “Oboronservis, holding che dal 2007 gestisce forniture di beni e servizi alle forze armate”.

E l’inchiesta sulla Difesa ha travolto anche la commessa per gli Iveco Lmv del 2011.

Nel 2013 l’agenzia stampa russa Tass ha rivelato che era stata avviata una causa penale nei confronti di Oboronservis per evasione del dazio doganale in relazione all’importazione di 264 veicoli blindati prodotti da Iveco a seguito di contratti conclusi nel 2011-2012.

In conclusione, a gennaio 2013 “il generale Vladimir Chirkin, comandante delle forze russe di terra, ha annunciato che la seconda parte dell’accordo – la fornitura di 1.200 veicoli – sarebbe stata disdetta: l’esercito, ha ammonito il generale, “deve concentrarsi sui produttori nazionali”. In campo riappariranno i Tigr” segnalava il Sole nel 2013.

I BLINDATI ITALIANI PARTE ANCHE DEL CONTINGENTE RUSSO IN SIRIA

Tuttavia, la consegna e l’assemblaggio della prima parte dell’accordo si è conclusa nel 2014 come già detto.

Dopodiché la Russia ha perfino dispiegato i veicoli leggeri multiruolo Iveco anche in Siria. Lo rendevano noto nel settembre 2015 fonti di stampa vicine al ministero della Difesa russo, precisando che “sono parte del contingente russo in Siria, la ragione è stata la buona performance del veicolo da combattimento per proteggere gli uomini da ordigni esplosivi improvvisati”, come riporta ItaliaOggi.

Fonte https://www.startmag.it/mondo/ucraina-tra-i-blindati-dellesercito-russo-anche-gli-italiani-iveco/